Per Raffaele Romano, di Solofra (Avellino) il successo nasce da una miscela di rispetto per la tradizione e voglia di innovare. “In pasticceria non esistono veri segreti,” racconta. “È tutto racchiuso nella passione e nella dedizione. Ogni ingrediente ha la sua importanza, ma è il modo in cui ci si approccia al lavoro che fa davvero la differenza.”
La sua storia parte da lontano, da un laboratorio napoletano in cui il pandoro non era un dolce tradizionale. “Da napoletano, il Natale significava struffoli e roccocò, ma il pandoro e il panettone rappresentavano comunque un simbolo. È stato grazie a tante prove e a un amore infinito per la mia professione che ho iniziato a dedicarmi a questo dolce, fino a farlo diventare un fiore all’occhiello della mia produzione.”
Il consiglio per chi vuole provare a fare un pandoro da competizione
“Prova, prova e prova ancora. La precisione è fondamentale. Ogni ingrediente deve essere di altissima qualità: dalla farina al burro, nulla va lasciato al caso. E poi bisogna armarsi di pazienza. La lavorazione del pandoro è lunga e delicata, ma il risultato ripaga ogni sforzo.”
Un elemento fondamentale? Il burro. “Nel nostro laboratorio, facciamo due emulsioni importanti per ottenere una consistenza soffice e uniforme. È un processo tecnico, ma essenziale per garantire la qualità del prodotto finale.”
La strada verso il successo (con qualche inciampo)
Anche i grandi pasticceri hanno avuto i loro disastri in laboratorio. “Quando si sperimenta, è inevitabile sbagliare. Il più grande rammarico è vedere un pandoro che non si sviluppa come dovrebbe, ma ogni errore è una lezione preziosa. Solo attraverso la perseveranza si arriva al successo.”
L’innovazione al servizio del gusto
Parlando di futuri progetti, il pasticcere ci svela il desiderio di esplorare nuovi sapori. “Mi piacerebbe giocare con nuovi aromi, mantenendo però l’essenza del pandoro tradizionale. Ad esempio, aggiungere note di agrumi o spezie per sorprendere i palati più curiosi.”
Un dolce che emoziona
Quando gli chiediamo qual è il complimento più bello ricevuto, sorride: “Un cliente una volta mi ha detto che il nostro pandoro era ‘il Natale in un morso’. Sapere che un tuo prodotto riesce a evocare emozioni così forti è una soddisfazione che non ha prezzo.”
Un futuro inclusivo: il pandoro senza lattosio
Durante l’intervista, il pasticcere ci ha rivelato uno dei suoi obiettivi futuri: creare una versione del pandoro senza lattosio, per renderlo accessibile anche a chi ha intolleranze alimentari. “Mi affascina l’idea di mantenere intatto il sapore e la struttura del pandoro tradizionale, ma in una versione inclusiva, che possa essere gustata da più persone. È una sfida, ma sono entusiasta di iniziare questo percorso.”
Per supportarlo in questa nuova avventura, Frascheri, sponsor ufficiale dell’evento, ha regalato al vincitore una fornitura dei suoi prodotti senza lattosio, ideali per sperimentare ricette tradizionali con un approccio moderno e inclusivo.
Il pandoro, come molti dolci lievitati, richiede ingredienti di qualità superiore. Frascheri è orgogliosa di offrire una gamma di prodotti lattiero-caseari, tra cui panna e burro, pensati per soddisfare anche i pasticceri più esigenti.
In attesa di ritrovarci al Sigep vi auguriamo buon lavoro in questo periodo di lavoro e di atmosfera festosa.
A presto!
Il Team Frascheri