Rinascimento, ruggenti anni 20, boom economico: sociologi e storici si stanno interrogando sull’eventualità che alla fine del periodo pandemico si venga a creare un contesto di rifioritura sociale ed economica, come già avvenuto in passato, dopo le più importanti crisi sociali internazionali.
Le riaperture, lo stiamo vivendo in queste settimane, portano con sé un misto di euforia e di timori, ma di certo la clientela di pasticceri e gelatieri sembra avere il desiderio oggi più che mai di togliersi qualche sfizio.
Tra edonismo e attenzione alla salute
Il periodo di restrizioni appena trascorso ha causato diversa insoddisfazione: poter ricominciare a vivere i propri locali preferiti, rivedere amici e parenti sta facendo ritornare il buon umore e, con questo, la voglia di trasgredire. Il cibo da sempre rappresenta una fonte di gratificazione e un ristoro emotivo (come accennato anche qui), perciò concedersi qualche golosità in più permette di appagare quel desiderio di libertà e di condivisione sociale che è stato, gioco forza, limitato negli scorsi mesi.
D’altra parte le ricerche dimostrano che sempre più persone soffrono di celiachia, intolleranza al glutine e intolleranza al lattosio e per questa clientela l’industria sta proponendo sempre più soluzioni alternative, mentre pasticcerie e gelaterie hanno da poco cominciato a creare delle proposte ad hoc.
Ma come poter offrire prodotti che appaghino da un lato la richiesta sempre maggiore di comfort food gourmet e dall’altro la crescente necessità di eliminare lattosio e glutine?
La risposta più semplice per i laboratori artigianali
Se per creare preparazioni per celiaci serve avere un laboratorio apposito, dove non avvengano contaminazioni con ingredienti contenenti glutine, c’è un enorme pubblico composto da persone che soffrono di intolleranza a glutine o lattosio. Per questa clientela l’importante per il proprio benessere è limitare al massimo questi componenti.
Secondo la World Allergy Organization il 2,5 % della popolazione mondiale (quindi all’incirca 192 milioni di persone) soffre di una allergia o un’intolleranza alimentare.
In Italia l’Istat riporta dati secondo i quali attualmente quasi il 13% della popolazione soffre di una allergia: 3 milioni sarebbero gli allergici al glutine, 1,1 milioni al lattosio, 300 mila gli allergici al latte e oltre 300 mila persone sarebbero celiache, ma ben di più sarebbero gli “intolleranti”, ovvero quelle persone che non vedono coinvolto il sistema immunitario nelle loro reazioni avverse, ma percepiscono comunque dei benefici importanti evitando le sostanze incriminate.
Poi c’è un gran numero di persone che non ha ancora approfondito con degli esami specifici, ma semplicemente si sente meglio a concedersi una golosità priva di lattosio o di glutine.
Venire incontro alle esigenze di questa clientela con dolci straordinariamente buoni è ormai semplice, poiché colleghi e maestri pasticceri hanno collaudato decine di ricette “free” in grado di soddisfare anche il pubblico dal palato più esigente. Qui per esempio puoi trovare il ricettario sulla pasticceria MODERNA realizzato da Andrea Bonati per Frascheri.
Una soluzione pratica è frequentare corsi e masterclass di aggiornamento, ce ne sono di tutti i tipi. Frascheri ti segnala ad esempio il corso realizzato dal partner commerciale Agrovo: “Semifreddi e dolci moderni senza lattosio” con il maestro Matteo Cutolo (maggiori info qui)
Per quanto riguarda latte e panna senza lattosio il sapore che li contraddistingue è molto piacevole e simile al loro corrispettivo tradizionale. Perciò scegliere di dedicare una sezione della propria vetrina a dolci liberi dal lattosio che appaghino i sensi e lo stomaco è davvero alla portata di tutti.
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A presto,
il Team Frascheri